Abell 58 è una delle più importanti nebulose planetarie fin'ora scoperte ragion per cui l'attenzione degli studiosi su questo oggetto è attualmente vivida, infatti, la nebulosa appartiene ad un ristretto e raro gruppo di planetarie in cui sono presenti resti gassosi in espansione poveri di idrogeno. Il nucleo di Abell 58 nel 1917, ha subito un incremento improvviso di luminosità di cui la causa era stata addotta all'esistenza di una variabile cataclisma, che fu chiamata nova V605 Aquilae.
Nella metà degl'anni '50 l'astronomo Abell individuò un resto nebulare attorno alla V605 e si considerò il fatto che l'aumento di luminosità registrato nel 1917 fosse dovuto al flash finale dell'elio tipico di alcuni nuclei centrali di planetarie. Successivamente furono individuati noduli gassosi poveri di idrogeno in allontanamento dalla stella centrale, Abell 58 fu inserita nella stessa tipologia di planetarie di cui fanno parte le celebri Abell 30 e Abell 78.
Studi recenti hanno però messo in discussione che l'outburst del 1917 sia dovuto al flash finale dell'elio; analsi spettroscopiche hanno indotto ad ipotizzare il modello di nova dovuto ad un sistema binario molto stretto e con un nucleo collassato prossimo al limite di Chandrasekhar con nucleo degenere composta da neon e magnesio anzicchè carbonio/ossigeno, ed una stella in fase AGB di almeno 2,5 Mo.
Lo studio di Abell 58 è di fondamentale importanza per poter confrontare il modello teorico di evoluzione delle stelle centrali. Il resto nebulare visibile consiste in una planetaria ellittica con una curiosa simmetria bilaterale con segni di una possibile interazione con il mezzo intestellare.
Livello d'interesse: **** |